La Leadership del CEO nel Calcio: Dalla Gestione dei Conflitti alla Costruzione di un Club Vincente
- Rocco Baldassarre
- 16 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Un club di calcio che ambisce a raggiungere l’élite non può basarsi solo sulle qualità tecniche della squadra o sulle strategie di mercato, necessita un salto di qualità in termini di visione, oltre al creare un ecosistema in cui tutte le componenti (giocatori, staff tecnico, dirigenti e tifosi) remano nella stessa direzione.
Il CEO di un club ambizioso non dovrebbe essere solo un gestore di risorse finanziarie, ma soprattutto un costruttore di cultura e un facilitatore di successi a lungo termine. Per farlo, deve padroneggiare l’arte della gestione delle persone, evitando di essere una fonte continua di conflitti e tensioni. Qui analizziamo alcune strategie possibili per trasformare la leadership di un CEO da autoritaria a strategica.

Capire le Vere Barriere al Successo Prima di Imporre la Propria Visione
Uno degli errori più comuni è pensare che basti investire in giocatori di talento per ottenere risultati immediati. La realtà è più complessa: il motivo per cui una squadra non raggiunge determinati traguardi è spesso legato anche a barriere interne, culturali e organizzative, piuttosto che alla qualità della rosa.
Un CEO di livello deve prima identificare queste barriere:
Resistenze interne: Uno staff tecnico poco incline a innovare, dirigenti che difendono posizioni di potere, giocatori poco adatti alla mentalità vincente.
Problemi culturali: Un club senza un’identità chiara non potrà mai essere un punto di riferimento. Senza una cultura ben definita, ogni successo rischierà di essere estemporaneo.
Mancanza di visione condivisa: Se il presidente vuole un modello stile Manchester City, il direttore sportivo punta all’Ajax e l’allenatore ha in mente il Milan di Sacchi, il progetto non può funzionare.
Negare questi problemi significa rafforzarli. Il CEO deve invece portarli allo scoperto e affrontarli con decisione, senza paura di metterli sul tavolo.
Etichettare le Paure per Trasformarle in Fiducia
Il calcio è un ambiente emotivamente instabile. Giocatori, allenatori e dirigenti sono costantemente sotto pressione, e le paure influenzano le loro decisioni più di quanto generalmente si consideri.
Un CEO non dovrebbe mai ignorare questi aspetti, ma etichettarli per renderli gestibili. Ad esempio:
Se un allenatore teme che la società non abbia fiducia in lui, un CEO può dire: “So che hai la sensazione che la nostra fiducia in te possa essere messa in discussione dopo questi risultati”. Questo toglie forza alla paura e apre la porta a un confronto costruttivo.
Se i tifosi temono che il club stia perdendo identità, il CEO può affrontarlo pubblicamente: “Sappiamo che i tifosi vogliono vedere un Milan fedele alla sua storia. È proprio per questo che stiamo lavorando su una strategia a lungo termine”.
Le persone si sentono comprese quando le loro paure vengono riconosciute. E una volta che la paura è esposta alla luce, perde il suo potere.
Anticipare le Critiche per Disinnescarle
Ogni CEO è sotto i riflettori, e le critiche fanno parte del gioco, tuttavia, un leader intelligente sa che anticipare gli attacchi aiuta a neutralizzarli prima ancora che diventino un problema.
Se una squadra ha fatto un mercato poco appariscente, invece di aspettare le critiche, il CEO può dire in conferenza stampa: “So che molti si aspettavano acquisti più eclatanti. Abbiamo fatto scelte strategiche e siamo fiduciosi nei giovani che abbiamo inserito”.
Se il club sta affrontando una fase di transizione e i tifosi sono impazienti, il CEO può dire: “Sappiamo che i tifosi vogliono vincere subito. Stiamo costruendo qualcosa che duri nel tempo”.
Quando un’accusa viene detta ad alta voce da chi la subisce, perde il suo effetto drammatico. E spesso spinge la controparte a ridimensionare il proprio attacco.
Creare una Cultura di Club che Valorizzi Tutti i Suoi Componenti
Un club vincente non si costruisce solo con investimenti, ma con un’identità chiara e condivisa. Il CEO deve essere il garante di questa cultura e far sì che tutti si sentano parte di essa.
Giocatori: Devono capire che fanno parte di un progetto più grande di loro. Ogni nuovo acquisto deve essere scelto non solo per le sue qualità tecniche, ma per la sua compatibilità con la mentalità del club.
Allenatori: Devono essere coinvolti in un percorso di crescita costante. Un CEO deve supportare il tecnico, ma anche sfidarlo a migliorarsi.
Dirigenti: Devono lavorare per il bene comune, senza lotte interne di potere. Un club diviso a livello dirigenziale non potrà mai essere vincente.
Tifosi e sponsor: Devono essere parte della visione, non solo spettatori. Comunicare in modo trasparente aiuta a creare fiducia e senso di appartenenza.
Conclusione: Il CEO Come Costruttore di un Club Vincente
Essere CEO di un club che punta all’élite non significa solo gestire budget e stipendi. Significa costruire un’identità forte, ridurre i conflitti interni, anticipare le tensioni e trasformare il club in un’organizzazione coesa.
Un vero leader non si impone con la forza, ma guida con l’intelligenza. E nel calcio moderno, dove la gestione è sempre più sofisticata, questa può essere la differenza tra un club che sogna il successo e uno che lo raggiunge davvero.
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